Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 6, 1-5)
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Molti di noi che leggono spesso i Vangeli sanno che Gesù si scontra non poche volte con i farisei, gli osservanti della legge, gli scribi, i sacerdoti del tempio sul rispetto del sabato …. qualcuno può dire: “con tutti i problemi che abbiamo stai a fare storia o lettura dei costumi, riesumando vecchi concetti che oggi non ci sono più, almeno tra di noi fuori dal mondo ebraico!” …
Supponiamo che non ti interessi, ma spero che tu veda con un poco di preoccupazione come vien vissuta la domenica dei cattolici … nei tuoi stessi paesi, di grandi tradizioni cristiane, tu stesso forse ritieni di esserti finalmente liberato come da un incubo dal “precetto” di andare a messa la Domenica.
Il Vangelo però torna spesso su discorsi e insegnamenti di Gesù sul senso del sabato: nei due brani di Luca di oggi e il prossimo giorno feriale si parla due volte di seguito del sabato e Gesù vi assume un atteggiamento fondamentale che è importante per noi ascoltare, perché si tratta di ascoltare il Vangelo, la buona notizia, la novità di vita che sul sabato ci viene proposta da Lui.
Ai tempi di Gesù la vecchia norma rituale e umanitaria del riposo obbligatorio il sabato, per legge di Dio, era interpretata come una delle espressioni più alte della religiosità israelitica … e Gesù, che voleva e doveva rivelare la verità di Dio al di sopra di tutti i ritualismi, richiama che la meta della attività religiosa si trova nella salvezza dell’uomo! Gesù sa che il sabato è stato istituito per l’uomo e non l’uomo per il sabato e quando ha guarito di sabato non aveva urgente bisogno di salvare una persona, poteva ben farlo il giorno dopo o in privato, invece lo ha fatto proprio di sabato, per provocare: provocare nel mondo del potere religioso di allora, ma anche in noi, una riflessione seria e la conoscenza giusta della volontà di Dio suo Padre.
Vediamo di capire meglio l’atteggiamento di Gesù al riguardo di questo problema:i suoi miracoli sono stati espressione dell’avvento del Regno di Dio tra gli uomini, dove si intravvede che irrompe la vita e la libertà di Dio; non importa tanto il significato dello stesso miracolo, perché fatti analoghi venivano attribuiti già a rabbini famosi o guaritori rispettati … Gesù invece ci vuol dire coi miracoli che sono segno del Regno tanto annunciato e ora vicino e che Lui, Gesù, li mette sempre in relazione con il suo messaggio e la sua persona, cioè con la sua Pasqua, il vero miracolo.
Gli chiedono spesso segni, ma Gesù non compie miracoli per dimostrare di essere il messia, ma per manifestare la grandezza dell’amore di Dio che guarisce e per indicare il valore del regno che si avvicina; non sono mai mezzi di castigo o usati per imporre qualcosa a qualcuno … sono invece segni del servo di Yahvè, che prende su di sé le infermità e le miserie del mondo.
Il segno massimo, il vero segno, sarà la sua morte e risurrezione!
Il sabato (e tutto il ritualismo giudaico) cessa di essere l’ultima parola perché è giunto il regno e nel regno si trova il mistero di amore di Dio per ogni persona.
In Gesù è presente il sabato di Dio e se il sabato è il giorno di Dio, Lui è il Signore del sabato che nutre con il suo Pane eucaristico.
3 Settembre 2022
+Domenico