Maria: grande nella fede anche nella solitudine

Un’omelia su un versetto del Vangelo secondo Luca (Lc 1, 38)

Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

Video dell’omelia

Ci sono alcuni fatti che tutte le volte che te li immagini, li pensi, li cerchi di rivivere … ti danno una serenità e una pace interiore assoluta.

Uno di questi è l’Annunciazione: un fatto che segna indelebilmente la storia, una storia d’amore che decide le sorti dell’umanità, fa esplodere l’amore di Dio nel mondo, condanna alla sparizione d’un colpo tutto il male che vi si è annidato.

Maria, una ragazza, semplice, pulita, bella, appassionata, decisa … si incontra con Dio: da una parte una creatura fragile e indifesa, di fronte il Creatore onnipotente e grande! Si cancellano le distanze e inizia un nuovo mondo: il mondo e la vita di Gesù.

Tanti pittori, scultori, artisti hanno tentato di “fermare” questo momento, di segnarlo della nostra partecipazione, di inscriverlo dentro i nostri panorami, nelle nostre case, nei palazzi – ricordate quante annunciazioni sono collocate di qua o di la, in una valle italiana o nei palazzi di Firenze – in vortici di luce, in delicatissime sfumature di colori, in intensi scambi di cenni e di sguardi.

“Vuoi essere la madre di Gesù? Vuoi nella tua vita scrivere la potenza del creatore? Vuoi dare a Dio la carne con cui dimostrerà a tutti la sua tenerezza, il volto con cui potrà farsi vedere a tutti pieno di amore? Vuoi offrire al Creatore tutta la storia dell’umanità che ti ha preceduto, far passare in Lui, il nostro anelito pur fragile alla bontà perché lui lo esalti e lo trasformi in lode e pienezza di vita? Non c’è spazio nella tua vita per una ombra di male! Dio ha voluto farti questo regalo: tenerti fuori da questa storia sbagliata. Non è il padre malavitoso, pentito, che dice al figlio: stattene fuori, non fare come me, tu devi essere pulito, io ho sbagliato … qui c’è Dio che dice e ripropone all’umanità la sua vera vocazione!”.

E Maria mette in evidenza tutta la sua consapevolezza di creatura: vuole dire subito di sì, ma lo vuol fare con il massimo di coscienza e disponibilità possibile …

“E io chi sono? Potranno i miei fragili pensieri sostenere l’ampiezza di questo orizzonte, potrà la mia carica d’amore per i miei simili reggere all’intensità dell’amore di Dio? Perché tu Signore non mi vuoi soffocata, ma libera; non cancelli la mia condizione di creatura, ma la vuoi aprire alle tue grandezze! Io ci sto, sono nelle tue mani come una serva! la Tua Parola è sempre la mia vita come lo è stata per il mondo che hai creato, per i profeti che ci hanno preceduto, come lo sarà per Colui che vorrai far nascere da me. So di osare troppo con la mia debolezza di creatura, ma se tu mi chiami, se mi fai questa proposta mi darai anche la forza di viverla senza riserve!”.

E’ la storia di ogni nostra vocazione: quando Dio ci chiama – anche al matrimonio, come abbiamo sentito stasera – ci mette sempre davanti una vita impegnativa, bella e felice, ma oltre le descrizioni da melassa delle felicità umane, delle felicità mondane. Tutti noi chiamati al matrimonio o alla verginità ci siamo sentiti dentro un giorno questa chiamata, e abbiamo detto di sì!

Oggi forse non abbiamo più quell’incandescenza … Maria l’ha sempre tenuta per tutta la vita! Ha offerto tutta la sua umanità e libertà … e Maria iniziava quel giorno a sognare il Figlio Gesù: ne vedeva già in filigrana il volto martoriato, si preparava a condividere l’avventura del Dio che non vuol mai abbandonare l’uomo.

La contempliamo con il desiderio di seguirla per arrivare a Dio, per capire l’amore di Dio e per annunciarlo a tutti coloro che ritengono la vita un caso, una condanna, una speranza spenta.

Maria è la nostra speranza viva, ma ha vissuto anche la prova e in questa prova la sua fiducia in Dio non venne meno, anzi divenne la sua vera e profonda esperienza di fede! Non aveva da imparare a catechismo verità di fede, ma era stata chiamata da Dio ad avere assoluta fiducia in Lui: per questo Maria è per noi un esempio di fede.

Quando siamo coinvolti in eventi importanti per la nostra vita o siamo caricati di qualche grande responsabilità accanto alla sorpresa di una fiducia immeritata che ci sentiamo regalata, sentiamo il bisogno di un aiuto, di una solidarietà, di una compagnia: è la compagnia del papà o della mamma, dell’amico o del superiore, del datore di lavoro o dell’insegnante, dell’amico o del collega … prima o poi però resti solo con la tua decisione e la tua responsabilità!

Così leggo quel semplice versetto del Vangelo, che ha chiuso la lettura “e l’angelo si partì da lei”, si allontanò da lei: Maria resta sola ad affrontare le conseguenze della sua grande decisione di mettersi a disposizione di Dio … 

L’angelo se ne va proprio quando ne avrebbe bisogno

  • per confermare a lei stessa la verità di quell’incontro, indeducibile, inimmaginabile, dolce, irruento … “sarà vero quel che ho visto? Non me lo sono inventata io!”;
  • per spiegare poi anche ad Anna e a Gioacchino cosa le stava accadendo;
  • Avrebbe avuto bisogno dell’angelo per dire a Giuseppe, sposo profondamente amato, sposo che l’amava teneramente, che quel Figlio che le sbocciava in grembo non era il frutto di un tradimento ma  .
  • Ancora … ne avrebbe bisogno per tenerle alta la testa di fronte agli sguardi curiosi, o magari maligni, delle vicine di casa che l’avrebbero vista “ingrossarsi”, che non avrebbero potuto trattenersi dal commentare mormorando e sorridendo;
  • Avrebbe avuto bisogno dell’angelo per difenderla da una legge che la chiamava a rispondere della propria verginità e della propria fedeltà di fronte a Dio e di fronte agli uomini, pena una pioggia di sassi che l’avrebbe inchiodata a terra, lei, ma anche suo Figlio.

Maria resta sola, come capita alla nostra umanità e alla nostra fede tante volte: è la solitudine non disperata, ma difficile di ogni credente e lo sarà poi di ogni cristiano; è quella solitudine nel profondo della nostra coscienza in cui nessuno può entrare e che nessuno può violare: soli con il nostro Dio, soli a dire il nostro sì, a godere di questa compagnia intima e non disponibile a baratti, a incursioni esterne … grande forza e grande solitudine!

Maria resta sola con la domanda tutta umana sulla consistenza di quella visione, di quelle parole, col bisogno tutto umano di meditarle, di capirle fino in fondo, con la certezza che quelle parole generavano in lei qualcosa di più di un buon pensiero: generavano il lei il corpo, il sangue, l’anima di colui che tutta la storia stava attendendo, aspettando.

Altro che buoni pensieri: un torrente di vita, una cascata di sole si erano riversati in lei e da lei dovevano riversarsi nel cuore di ogni persona … da lei, da una piccola grande donna.

Altro che buoni pensieri: pura, bellissima, difficile vita.

Maria resta sola.

  • Sola, con una storia personale che ha trovato in Dio, nella chiamata di Dio un punto di non ritorno.
  • Sola, con il peso della sua responsabilità di fronte a tutta la storia.
  • Sola, di fronte a tutto il male e a tutto il bene dell’uomo;
  • Sola, davanti ad ogni uomo che si chiede se la sua vita ha un senso;
  • Sola, portando in grembo la risposta ad ogni domanda;
  • Sola, con quel Figlio radicalmente totalmente inatteso che iniziava a crescerle nel grembo.

Resta sola davanti a Dio di cui si fida e proprio per questo immediatamente si mette a servire: va da sua cugina Elisabetta che vive la sua tarda maternità nella solitudine e canta la sua gioia, la gioia di avere creduto in Dio e di avere dato la sua disponibilità ad essere madre di Gesù, come abbiamo cantato nel salmo, che era il Magnificat.

Ci sarebbe un altro passaggio, ma lo faremo domani, perché il Vangelo di domani parla di quella donna che dice “Beata colei che ti fu madre”, e vedremo cosa intendeva Gesù con quella risposta che ha dato.

San Marino, 7 Ottobre 2022
+Domenico

Video dell’Omelia

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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