Ecco: l’agnello di Dio è Lui

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34)

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Audio della riflessione

Quante volte vorremmo che il male da noi fatto ad una persona amata non fosse mai stato fatto! Abbiamo sbagliato, ci rendiamo conto che tutto è capitato in piena coscienza, ma entro una visione sbagliata della vita, in un soprassalto … magari di ira, di cattiveria … e le conseguenze rimangono, spesso irrecuperabili! Pensa a chi ha ammazzato per odio o per rubare, per idee politiche o per affari, ma pensiamo anche a noi che grazie a Dio non uccidiamo, ma ci sentiamo spesso egoisti e cattivi, stracciamo affetti e sentimenti, vite e dedizioni.

Potremo ancora ritornare innocenti?

Molti credono che l’unica possibilità sia il castigo, l’occhio per occhio, la vendetta … se anche la giustizia deve fare il suo corso, resta sempre un cuore ferito, una vita spenta, un’angoscia mortale.

“Peccato” chiamiamo noi cristiani questa colpa, che oltre a distruggere sentimenti, legami e vita distrugge lo spirito, l’anima; spegne speranza e cancella l’innocenza.

Si alza un grido tra la folla al di là del Giordano: è Giovanni il Battista, il battezzatore, che vede Gesù e lo indica dicendo “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo. È lui che ha la possibilità di sradicare dal cuore il peccato, di ridare l’innocenza perduta. I tuoi peccati se anche fossero come scarlatto diventeranno bianchi come la neve”.

Non è una medicina psicologica per far passare il senso di colpa, o una terapia contro il rimorso: è Dio l’unico che sa ricucire le ferite che il male provoca in noi. È lui che va oltre ogni riparazione, ogni castigo. È Lui che cambia il male della nostra vita nella prima tappa della rinascita.

Gli ebrei dell’Antico Testamento credevano di potersi liberare dal male stendendo le mani su un capro da spedire nel deserto lontano da tutti caricato dei loro peccati.

Gesù prende su di sé il nostro male, il cumulo dei nostri odi, delle nostre cattiverie infinite e ci ridona salvezza, serenità e innocenza, eternità beata nelle braccia di suo Padre: prende su di sé gli orrori della guerra tra Russia e Ucraina, i dolori delle carrette del mare, le brutali ingiustizie dei trafficanti di esseri umani, gli arricchimenti dei ricchi sui poveri e ci invita ad aprirci a questa … a queste immani sofferenze e con lui portare speranza e accogliere il suo perdono.

Lo facciamo nel suo nome santo, il santo nome di Gesù, che ancora oggi è bestemmiato da molti e ne vogliamo invece gustare la dolcezza e fare in modo che a tutti si applichi il suo vero significato che è “Dio salva”.

3 Gennaio 2023
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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