Missione è essere configurati a Cristo e viverne a fondo il mistero

Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-18)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Audio della riflessione

Papa Francesco usa alcuni verbi molto più di tanti altri: uscite, andate, non state al balcone. Se qualcuno pensa che essere cristiani significa trovarsi una bella isola su cui stare tranquilli, pur molto spirituali, ha sbagliato e non è nemmeno il cristiano come lo vuole Gesù. San Paolo, la cui conversione festeggiamo oggi, non lo ha più fermato nessuno nella corsa del vangelo.  

Il comando di Gesù: andate, esige vita interiore, preghiera prolungata, affidamento totale alla misericordia di Dio, contemplazione di Gesù, conversione profonda che aiuta ad avere fiducia solo in Dio. Questo è anche approfondire le ragioni della propria fede e trovare la sorgente di speranze decisive per la vita di tutti. Noi crediamo nella risurrezione, per questo non temiamo la morte; noi sappiamo che Dio è somma giustizia, per questo amiamo  gli ultimi; noi osiamo non spaventarci della croce, per questo sappiamo anche soffrire per una causa o una vita. Beati tutti quelli che sanno prendere posizione per me: sappiate che io sarò sempre lì con voi, Io nella mia vita ho sempre fatto così e voglio essere la vostra felicità. Io, non le mie cose, o i miei pensieri, io nel massimo dell’intimità della vita. Sappiate che nel vostro andare c’è sempre la mia presenza, il cielo non è mai vuoto è sempre aperto sui vostri cammini in tutto il mondo.

Ci nascono allora alcune domande impegnative. Che comunità cristiana è quella capace di spingere i credenti fino agli estremi confini? Che formazione e celebrazione  deve offrire perché i giovani e gli adulti di oggi siano lanciati sugli orizzonti della missione? Dove viene coltivata la mancanza di coraggio, il mimetizzarsi di fronte alle responsabilità per un futuro di pace e di vangelo? Dove vengono distrutti gli ideali di apertura, di libertà, di dono?  Che felicità offre la chiesa a questi giovani di oggi, spesso annoiati, diffidenti, pieni di domande, desiderosi di risposte e in fuga dalle comunità cristiane?  I giovani temono di più la mediocrità che il sacrificio. Forse stiamo abbassando gli ideali al perbenismo.

Il Sinodo dei giovani ci ha dato molte risposte e prospettive indicando anche quali percorsi può intraprendere, che figure educative deve avere, quali aperture coltivare assolutamente necessarie e normali nella vita di una diocesi, che libertà deve maturare entro le strutture della comunità cristiana per spaziare oltre i confini. Sulla risposta decisa e generosa alle domande possiamo sognare il volto della chiesa e il ritratto del credente, declinato nella cultura, nell’allargamento dello spazio della razionalità e della carità. Però con una certezza:

La missione non sta dalla parte delle attività, ma dell’essere configurati a Cristo, dal viverne a fondo il mistero, dal far diventare esperienza vissuta la sua Incarnazione. Questa configurazione non è un insieme di tentativi di imitazione lasciati all’intraprendenza umana, ma una struttura di nuova personalità definita in noi dallo Spirito con il battesimo, con la Confermazione, con l’Eucaristia. È Lui che delinea in noi i tratti della missione di Gesù, come li ha delineati nella vita degli apostoli.

25 Gennaio
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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