La tristezza del male si cambierà in gioia del bene

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,16-20)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Audio della riflessione

La gioia e la tristezza si mescolano spesso nella nostra esistenza; la vita è fatta di soddisfazioni pulite, talvolta di torti subiti, di risultati raggiunti, di frustrazioni per l’incapacità sperimentata. Si gioisce della nascita, si piange per una morte, si è sofferenti per la malattia che non ti aspettavi, si è contenti per la salute ritrovata. Ma spesso il dolore è quello che ti infliggono gli altri che ti vogliono male o che infliggi tu per la tua cattiveria. Per i cristiani, per i suoi seguaci Gesù predice che la loro vita sarà segnata da contrarietà; c’è un mondo che troverà gusto a farli soffrire, si scatenerà contro di loro la cattiveria di tanti.  

Il secolo scorso, così pure quello che è appena cominciato, è stato un secolo di grande persecuzione per la chiesa, per i cristiani, per la loro fede in Gesù. Molti hanno pagato e stanno pagando il loro credere in Dio, nel Dio di Gesù Cristo con la vita. Popoli interi sono stati spazzati via dalla faccia della terra perché si voleva estirpare il cristianesimo per sempre. Le rivoluzioni contro la fede, le campagne contro Dio, le guerre contro la Chiesa hanno bagnato tante terre di sangue e dolore. Ancora oggi si avvera quel che dice il vangelo: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. È la prova, il male che si è abbattuto sullo stesso Gesù. È una legge misteriosa che è inscritta nella vita di chi ama Dio. 

Ma la vostra afflizione si cambierà in gioia, dice il Signore. Al dolore c’è sempre una fine. Si può assolutamente dire che da quando Gesù è morto ed è risorto, il dolore, il male, la morte hanno scritto nel loro DNA la parola fine. La crudeltà, il livore, la cattiveria, l’intolleranza, la persecuzione, la malattia, la solitudine, tutti i dolori e le cattiverie che nascono nell’umanità sono state vinte dal Dio Crocifisso.  

Su quella croce sono stati inchiodati tutti i mali e ne è nata la vita senza fine. La tristezza del male si cambierà in gioia del bene. Sono solo gli occhi della fede che permettono questa visione; occorre ragionare con altri criteri, mettere la nostra speranza in Lui, per non lasciarci vincere dalla tristezza o dalla cattiveria.  Noi sappiamo che Dio non ci abbandona mai, ci manda senza condizioni un sostegno, una energia che ci dà vita. Come hanno potuto tanti martiri arsi vivi, decapitati, crocifissi morire con il nome di Gesù sulla bocca, se non per la forza interiore che da soli non ci possiamo dare e che lo Spirito ci garantisce? E’ solo lo Spirito Santo che lenisce l’irrimediabile

18 Maggio
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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