Per Gesù non siamo mai copie, ma sempre irripetibili

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 9, 18-26)

Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Audio della riflessione

Nel nostro mondo siamo calcolati a peso, a metri cubi che occupiamo, a numeri, a quantità, a  densità e volume di consumo, a share televisivi, a percentuali. Siamo chiamati non più persone o clienti, che pure non è il massimo, ma target, punto di arrivo di una forzatura, di una intrusione. E così anche noi stessi siamo stati abituati, magari senza accorgercene, a comportarci nel nostro mondo di relazioni:  calcoliamo gli altri a efficienza, a possibilità di averne vantaggi, all’uso che ne possiamo fare. I ragazzi si calcolano a followers, non più soprattutto amici, ma numeri  che hanno in face book o in wattsapp e si nascondono dietro nomi finti. E’ difficile essere calcolati come persone, è difficile che tu riesca a dire chi sei, basta che entri nella scatola che ti hanno preparata  e in cui metti gli altri e ci stia tranquillo.

Gesù invece si accorge di ogni persona, per lui ognuno di noi è unico e irripetibile. Lo dimostra mentre si trova pressato dalla folla in uno dei suoi spostamenti. Tutti gli si fanno vicini, tutti lo vogliono toccare, stringere, parlargli. Nella calca c’è una donna che non sta lì a caso. Ha da tempo un suo grande desiderio. E’ donna e quindi soggetta a troppe limitazioni da parte della legge riguardo al suo stare in pubblico, ma osa, desidera, tenta di dare gambe al suo sogno di poter anche solo toccare il maestro e a furia di spinte, ci riesce e si accontenta, ce l’ha fatta. Ho toccato quel lembo del mantello come si usava toccare il mantello dei profeti. Se questo Gesù è quella speranza che dicono, sono a posto. E Gesù si accorge. Non s’accorgono gli apostoli intenti a contare e a incassare complimenti, approvazioni, momenti di gloria e la sottile convinzione di stare al di sopra della media, a leggere le statistiche dello share, a guardare le prime pagine dei giornali.

 Il tocco di quella donna è un tocco di fede, si è accostata a Gesù come alla sua salvezza, alla sua speranza di poter guarire, di poter tornare alla vita di ogni giorno senza il peso di una condanna. Sapeva che Gesù voleva dare inizio al suo regno di pace e di amore e lei voleva far parte di questa nuova umanità. Aveva una grande fede, per questo Gesù l’ha ascoltata ed esaudita. La fede è stata quella linfa che ha unito Gesù e la donna, li ha aggregati in una esperienza di salvezza.

Fossimo capaci di cercarlo per toccarlo, per far passare nella sua vita i nostri dolori e i nostri affanni, i nostri sogni e le nostre attese! Gesù è la speranza sicura per tutti e per tutto. Si accorge di te e di me come se fossimo unici.

8 Luglio 2024
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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