Carissimi,
mi chiamo Marco, e sono uno dei “collaboratori” di questo sito, uno di quelli che pubblica ogni giorno la riflessione sul Vangelo di Don Domenico, dopo i necessari adeguamenti tecnici.
Oggi con questo sito faccio una doverosa eccezione nel condividere anche l’omelia del Santo Padre proclamata questa mattina dalla cappella di Casa Santa Marta dove la sua Messa Quotidiana è trasmessa in diretta ogni giorno ormai dal 9 Marzo, per sua stessa volontà in questo tempo di pandemia.
Il motivo per cui ho ritenuto di pubblicarla, sentito Don Domenico, è perché il Santo Padre ha affrontato estensivamente e magistralmente, il tema della gioia, in un modo semplice ma efficace, tale da poter costituire un buon alimento spirituale per chi segue regolarmente “Collaboratori della Vostra Gioia”.
Ve ne raccomando un attenta lettura, anche possibilmente ri-ascoltando i toni del Santo Padre che in particolare oggi sono stati difficili da rendere con piena efficacia in forma scritta.
Di seguito trovate la mia trascrizione dell’omelia che segue il video ufficiale di Vatican Media: se volete seguire il mio personale “servizio” di trascrizione dell’omelia del Santo Padre, che ho deciso di rendere in questo tempo di pandemia, potete consultarlo giornalmente su http://maria.reginadellapace.it … per quanto in questi giorni Vatican Media renda talvolta disponibile la trascrizione ufficiale delle meditazioni quotidiane con tanto di riferimenti biblici, in prima mattinata, o comunque molto prima di quanto era solito fare nei mesi precedenti …
16 Aprile 2020
Ave Maria.
Marco.
Letture: At 3, 11-26; Sal.8; Lc 24, 35-48.
In questi giorni a Gerusalemme la gente aveva tanti sentimenti: la paura, lo stupore … il dubbio …
«In quei giorni, mentre lo storpio guarito tratteneva Pietro e Giovanni, tutto il popolo, fuori di sé per lo stupore»: c’è un ambiente non tranquillo, perché … accadevano cose che … non si … capivano.
E il Signore è andato dai suoi discepoli: anche loro sapevano che era risorto già, anche Pietro lo sapeva perché aveva parlato con Lui quella mattina; questi due che tornarono da Emmaus lo sapevano, ma quando il Signore è apparso si spaventarono: «sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma».
La stessa esperienza l’avevano avuta sul lago, quando Gesù è venuto camminando sulle acque, ma in quel tempo Pietro, facendosi coraggioso, ha scommesso (con) il Signore, ha detto “Ma, se sei tu mandami ad andare sulle acque”; questo giorno Pietro era zitto, aveva parlato col Signore quella mattina e … di quel dialogo nessuno sa cosa si siano detti, e per questo era zitto; ma erano così … pieni di paura, sconvolti, credevano di vedere un fantasma, e lui dice “ma no”, «Perché siete turbati», «perché sorgono dubbi nel vostro cuore?», “guardate le mani, i piedi …”: gli fa vedere le piaghe, quel tesoro di Gesù che … lo ha portato in cielo per farlo vedere al Padre e intercedere per noi.
«Toccatemi e guardate un fantasma non ha carne e ossa», e poi vi è una frase che a me da tanta consolazione, e per questo … questo passo del Vangelo è uno dei miei preferiti: «Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore», la gioia gli impediva di credere! Era tanta quella gioia che “no, questo non può essere vero”, questa gioia non è reale, è troppa gioia! E questo gli impediva di credere.
La gioia, i momenti di grande gioia: erano strapieni di gioia, ma paralizzati per la gioia; e la gioia è uno dei … dei desideri che Paolo fa ai suoi di Roma: “Che il Dio della speranza vi riempia di gioia” gli dice; riempire di gioia, essere pieno di gioia, è l’esperienza della consolazione più alta, quando Signore ci fa capire che … che questa è un’altra cosa di essere allegro, e positivo, luminoso: no, è un’altra cosa essere gioioso, ma pieno di gioia, una gioia traboccante, così, che ci prende da pieno … e per questo Paolo gli augura che “il Dio della Speranza vi riempa di Gioia”, ai Romani; e quella parola, quella espressione “riempire di gioia”, va ripetuta tante, tante volte.
Per esempio quando accadde quel “successo” del carcere, e Pietro salva la vita al carceriere che era (li) per suicidarsi, perché … si erano aperte le porte, poi il terremoto, e poi gli annuncia il Vangelo, lo battezza … e il carceriere, dice la Bibbia, era pieno di gioia per aver creduto; lo stesso accade col “ministro dell’economia” della Candacia (At 8,26-39), quando Filippo lo battezzò, e su … sparì, lui seguì il suo cammino pieno di gioia; e lo stesso successe nel giorno dell’Ascensione: i discepoli tornarono a Gerusalemme, dice la Bibbia “pieni di gioia“, e la pienezza della consolazione, la pienezza della Presenza del Signore, perché come Paolo dice ai Galati “la gioia è il frutto dello Spirito Santo”, non è la conseguenza delle emozioni che scoppiano per una cosa meravigliosa, no .. è di più: questa gioia, questa che ci riempe, è il frutto dello Spirito Santo, senza lo Spirito non si può avere questa Gioia!
Ricevere la gioia dello Spirito: è una Grazia.
Mi viene in mente gli ultimi numeri, gli ultimi paragrafi della Enciclica “Evangelii nuntiandi” di Paolo Sesto, quando parla dei Cristiani gioiosi, degli evangelizzatori gioiosi, e non di quelli che vivono sempre giù: oggi è un giorno bello per leggerlo.
Pieni di gioia: è questo che … ti dice la Bibbia, ma perché per la gioia non potevano credere, era tanta che non credevano.
C’è un passo del libro di Neemia, che ci aiuterà oggi in questa riflessione sulla gioia: il popolo, tornato a Gerusalemme, ha ritrovato il libro della legge, è stato scoperto di nuovo, perché loro sapevano la legge a memoria, ma il libro della legge non lo trovavano: grande festa e tutti … tutto il popolo si riunì per ascoltare il sacerdote essere che leggeva il libro della legge, e il popolo commosso piangeva, piangeva di gioia, perché aveva trovato proprio il libro della legge, e piangeva, era gioioso, e pianto … alla fine, quando il sacerdote Esdra finì, Neemia disse al popolo “State tranquilli, adesso non piangere più: conservate la gioia, perché la gioia nel Signore è la vostra forza“.
Questa parola del libro di Neemia ci aiuterà oggi: la grande forza che noi abbiamo per trasformare, per predicare il Vangelo, per andare avanti come testimoni di vita e la gioia del Signore, che è frutto dello Spirito Santo, e oggi chiediamo a Lui, di concederci questo frutto.