Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 16, 29-31) dal Vangelo del giorno (Lc 16,19-31) nel giovedì della seconda settimana di quaresima
Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Non ci capita una volta sola di stare a pensare al nostro futuro come a un tempo in cui si appianeranno tutte le cose, in cui tutto lo “storto” che c’è si raddrizzerà, tutte le ingiustizie saranno riparate, tutte le cattiverie punite e le bontà premiate … “si girerà la fortuna” – dice il poveraccio al riccone che ostenta superiorità e disprezzo – “Non è giusto che nel mondo ci sia chi vive nell’abbondanza e chi muore di fame … ci sarà un ristabilimento del progetto di Dio, che gli uomini per cattiveria hanno stravolto! Non ci sarà più lo squilibrio del fatto che il 20% degli uomini controlli e abbia a sua completa disposizione l’80% dei beni della terra e ne faccia quel che vuole condannando gli altri alla fame.”
L’aspirazione è giusta, ma non deve far crescere dentro l’animo del povero la voglia di vendetta e nell’uomo onesto la decisione di non far nulla in attesa del mondo di là.
La parabola del ricco che muore di indigestione e di attacchi di colesterolo … e del povero Lazzaro che muore di stenti, ci ricorda questa situazione: hanno vissuto una vita molto diversa e oggi nell’eternità si trovano in posizioni “ribaltate”, è il povero Lazzaro che sta in alto, che ha raggiunto quella felicità cui da sempre aspirava, e il riccone si trova nell’indigenza, raccoglie i frutti di fallimento che aveva continuamente seminato durante la sua esistenza … sperava di cambiare prima o poi, ma alla fine la vita ha deciso per Lui, si è ritrovato con la sola compagnia dei suoi soldi che di là proprio non sono utili e non servono, serve solo essersi abituati a confidare nelle braccia di Dio Padre, e quelle sicuramente le trovi sempre pronte a riceverti, ad acoglierti.
Questo è il premio: non dobbiamo aspettarci nessuna rivendicazione, nessuna offerta di pan per focaccia, ma la certezza di essere amati da Dio … e questo colma ogni attesa e ogni sofferenza umana. questo non è frutto di miracoli o di magie, di apparizione di morti che vengano a convincerci dell’al di là … ci abitueremmo anche a quelli, ce ne vorrebbe uno ogni giorno a dirci che stiamo sbagliando … e non crederemmo a loro.
La parola di Dio invece è sempre tra noi e fa crescere ogni giorno di più la speranza di poterlo godere nell’infinito che ci attende.
4 Marzo 2021
+Domenico