Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 17, 3) dal Vangelo del giorno (Gv 17, 1-11a)
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
Siamo tutti e sempre in cerca di vita piena … molti giovani fanno esperienza della noia del vivere: Niente li soddisfa, niente riesce a colmare quella sete che ciascuno si porta dentro! Non è un vuoto creato da illusioni, da sogni di paradisi artificiali … lo può essere, ma ci si accorge prima o poi che siamo stati ingannati.
Hai la sensazione, invece, di aver dentro un pozzo senza fondo, una capacità quasi impensabile, una sete che solo Dio può aver collocato nella vita di ogni persona.
La vita se non è piena non è felice! Se non si apre a qualcosa di grande, non ti soddisfa! L’esistenza di ogni giorno allora è una ricerca, è un cammino, è un pellegrinare o andare randagi, vagare in cerca della pienezza.
Era stato così anche quel ricco che si era presentato a Gesù e nella sua ingenuità, ma pure nella sua profonda consapevolezza di essere fatto per cose grandi, gli va a chiedere: voglio avere vita piena, le mezze misure non mi bastano, la mediocrità mi avvelena la vita.
Sono stati così i discepoli di Gesù che hanno abbandonato tutto per seguirlo: avevano intuito che la pienezza stava dalla parte di Gesù, provavano ogni giorno più che Gesù riempiva il loro cuore … le sue parole, i suoi gesti, la sua preghiera, il suo sguardo, la sua attenzione a ciascuno, la sua energia li avevano incantati.
Stavano provando che cosa significa avere una sete e aver trovato la sorgente, avere un vuoto e aver trovato la pienezza.
La vita piena è questa: conoscere Gesù e il Dio vero, unico che lo ha mandato!
Stiamo a cercare in tante direzioni, eppure sappiamo che per un uomo la felicità è conoscere Dio e contemplarne il volto invisibile in quello fatto di carne dell’umanità di Gesù.
Molti santi hanno abbandonato tutto, sono vissuti nella solitudine, hanno passato moltissimo del loro tempo in preghiera, assorti, concentrati, orientati alla conoscenza di Dio: così fu San Francesco, lo fu San Benedetto, lo sono stati tanti santi immersi nel mondo a sollevare dolori e a dare speranza, ma sempre a partire dalla contemplazione di questo volto.
La nostra vita trova il segreto della sua felicità nella contemplazione, nello stare faccia a faccia a guardare a Dio, a scrutarne la bontà, a tentare di conoscerne la bellezza e la bontà, perché i cristiani sanno che il volto di Dio non si sottrarrà mai.
Chi ci darà questa attitudine interiore di non trascurare la grande sete che abbiamo dentro, se non l’ultimo grande regalo del Risorto, lo Spirito Santo che stiamo aspettando assetati, non ansiosi, in preghiera dicendo “Vieni Spirito Santo!”
18 Maggio 2021
+Domenico