Doni ne abbiamo tutti, ma non sempre li facciamo fruttare

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 25,14-15) dal Vangelo del giorno (Mt 25,14-30)

«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì …».

Audio della riflessione

C’è stato un tempo, non molto lontano dai nostri giorni, in cui si pensava che tutti gli uomini erano uguali: tutti con gli stessi diritti, tutti con gli stessi doveri, tutti alla pari. Venivamo da un mondo in cui tanti diritti fondamentali erano conculcati per molte persone, per esempio la vita, la cura della salute, il lavoro, lo studio, la stessa giustizia! Era giusto che si … lottasse perché tutti potessero avere le stesse possibilità di fronte all’esistenza.

Non è però vero che tutti rispondono alle proprie risorse con lo stesso impegno … non solo, ma Dio ci ha creati diversi, con gusti e desideri, carattere e qualità diverse, e ci ha chiesto di far fruttare quello che ciascuno ha.

“Talenti”, chiama il vangelo tutte le risorse che l’uomo ha a disposizione: chi ha dieci deve lavorare per dieci altrimenti non è fedele alla sua vita e a Dio che gliel’ha data, chi ha cinque deve lavorare per i suoi cinque, non si deve sentire inferiore se non ha tutte le qualità che hanno altri; purtroppo c’è chi ne ha solo uno e si crede furbo a non farlo fruttare, a star comodo a vivere di rendita.

La parabola del Vangelo non è un testo di economia, ma un invito a sentirsi nell’esistenza, nella vita sempre a contatto con Dio con tutte le nostre forze!

Dio ha dato a tutti la possibilità di rispondere al suo amore, anche se abbiamo avuto genitori cattivi, disgrazie impensabili, malattie, ingiustizie… Dio sa andare sempre al cuore, all’interiorità e lì ci siamo solo noi con la nostra coscienza che diciamo a Dio la nostra voglia di vivere, la nostra decisione di fare della nostra esistenza un dono, di scavare tutte le possibilità che Lui ci ha dato.

Dio è esigente come è generoso: non vuole che noi ci adattiamo al ribasso, che il fuoco della sua vita divenga un fumo evanescente.      

Molti di noi anziché far fruttare la propria vita per la felicità di tutti la buttano, la sperperano, stanno comodi, vivono alle spalle degli altri, si scoraggiano … è bello invece pensare che anche se ci sembra di avere poco quello che Dio ci ha dato può fare miracoli e salvare anche altri dalla disperazione e dalla infelicità.

Occorre gente – insomma – che aiuta sempre tutti ad alzare lo sguardo al cielo per vedervi la gioia di Dio che ci ha dato la possibilità di raggiungerlo per sempre!

Sant’Agostino, che ricordiamo oggi – e fare la sua festa significa lasciarci aiutare lui ad incontrarci con Gesù – ha fatto fruttare al massimo tutti i doni che Dio gli ha dato: all’inizio li ha sperperati, ma è sempre stato in attesa, in tensione, in sincerità con se stesso, in profonda ricerca di Dio! Il suo cuore era sempre inquieto finchè tutta la sua vita rimasta in ricerca del vero, del bello e del bene si è riversata su Gesù ed ha aiutato l’umanità a cercare … a cercare Lui, indicando tutte le strade possibili.

28 Agosto 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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