Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34)
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
La nostra esistenza è sempre una continua ridefinizione delle nostre persone, una ricerca di nuovi contatti e nuovi accordi, di contratti, di relazioni affettive, sociali, di lavoro … la famiglia ne è un tessuto continuo, perché ogni persona ha i suoi progetti che deve far convivere e condividere con quelli degli altri …
Le soluzioni delle difficoltà non sono sempre a portata di mano: ti vengono dalla pazienza e dall’esperienza. Qualche volta, se trovi la persona esperta, capace, saggia, che ti dà un consiglio, che ti aiuta a collocare il problema sotto un’altra luce … ti par di rivivere, di riprendere carica … e quando hai trovato una persona che ti ha aiutato a ritrovare coraggio, che ti ha dato forza per uscire dalle tue paranoie, allora lo suggerisci anche ad altri che stanno cercando come te … qualche volta è un amico o un’amica, altre volte è un prete o un religioso.
Giovanni il Battista aveva trovato in Gesù questa persona straordinaria che offriva gambe ai sogni, che sapeva dare forza interiore alla vita, che era capace di andare oltre le piccole speranze di ogni giorno.
Lui, Giovanni, predicava nel deserto: era riuscito a richiamare la gente in un luogo che ti costringe a staccare la spina, ma la vita non poteva sempre continuare nel deserto … occorreva tornare alla vita di tutti i giorni, come si sta facendo in questo momento alla fine del periodo natalizio.
Non è sufficiente staccare la spina: occorre aver dentro un fuoco, un ideale, una scossa di vita diversa, una forza di cambiamento che soltanto Dio può dare.
Giovanni questa forza l’aveva intuita in Gesù: per Lui stava vivendo, a Lui allora ha orientato senza riserve tutta la gente. Aveva provocato una sete ed era giusto che al momento opportuno ne indicasse la sorgente.
Ecco – disse – l’agnello di Dio: è lui quella persona che stavamo aspettando, colui che senti già di amare senza aver visto è Lui; è Lui che ti scava nel cuore voglia di bontà, desiderio di vita pulita! Quando ti nasce dentro una nostalgia di bene, è Lui che stai cercando. Quando senti di essere stato una carogna con tua moglie o con tuo marito o con i figli o con i genitori, è il suo perdono che stai cercando, non è solo buona educazione o cortesia.
Va’ più in profondità e troverai Lui: non trattenerti dall’incontrarlo perché non ti va di andare a Messa … Lui ti viene incontro anche prima a darti speranza nuova di vita!
È lui il regalo di Dio all’umanità intera, a te e a me, a tutti gli uomini e le donne che Lui da sempre ama. Non sei più lasciato a te stesso: con Lui, con Gesù, entri nella nuova creazione dei risorti.
È Lui che sconfigge tutte le guerre, anche quelle nucleari, perché le distrugge prima nel cuore degli uomini e delle donne di ogni luogo e di ogni tempo.
15 Gennaio
+Domenico