Riflessione sul Vangelo del giorno (GV 15,26-27.16,12-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Il mondo nel quale viviamo sta velocemente andando verso una civiltà in cui occorre imporsi con la forza per esistere, caratterizzato da sentimenti forti e atteggiamenti di scontro, piuttosto che da serenità e sana convivenza:
– lo è il mondo economico, che ha abbandonato ogni etica solo per fare maggior profitto. Quello che conta è l’incasso di qualcuno, non è il benessere di tutti; oppure l’inganno del vivere sopra le proprie capacità, le avventure finanziarie e non il lavoro quotidiano paziente che crea benessere per tutti. Oggi stiamo vivendo le conseguenze di questa impostazione.
– lo è il mondo politico che vive sulle polemiche e sui colpi più bassi possibile, non sull’intesa di tutti perché ciascuno in modo libero e costruttivo concorra al bene di tutti.
– lo è il mondo dello sport che affida alla violenza il mondo dei supporter o al doping l’energia per la vittoria e non invece all’allenamento quotidiano, alla passione di un programma severo di crescita.
– lo è il mondo della informazione che deve sempre pescare nel torbido, violentare ogni privatezza, sbattere in prima pagina il mostro per farsi leggere; invece di dare notizie che aiutano a crescere, a cambiare a fare vera giustizia; per non dire delle menzogne fake news, che demoliscono la verità.
– lo è anche il nostro mondo ecclesiale che spesso abbandona la preghiera di ogni giorno, per fare ogni tanto qualche apparizione nel sacro e mettere a posto la coscienza.
– lo è il mondo della giustizia che preferisce lo spettacolo anziché la difesa del debole e la tenacia della verità.
– lo è il mondo degli affetti che debbono solo essere materiali, immediati, violenti, spudoratamente messi in vetrina, fatti diventare possesso anziché simpatia, sentimento, condivisione, amicizia.
– lo è la vita amministrativa che punta solo all’immagine, anziché al vero benessere di tutti.
– lo è il mondo delle immigrazioni fatto di tanti problemi che vengono sempre risolti con grandi contrapposizioni e grande violenza invece di essere colorato di accoglienza e di sicurezza.
Oggi la dolcissima presenza dello Spirito ci fa il regalo di una visione e di una possibilità di vivere la vita in maniera diversa. È un regalo che ci viene fatto attraverso la discesa dello Spirito Santo sulla chiesa.
I frutti dello Spirito sono: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
non diluvio, ma rugiada
Che differenza fa tra diluvio e rugiada?
Abbiamo tutti in mente certe inondazioni che forse abbiamo visto grazie a Dio solo in TV? Tanta gente invece le ha vissute o con lo Tsunami o con dighe ci si sono aperte, noi adulti abbiamo in mente quando una montagna è caduta nel lago della diga del Vajont, ancor prima che arrivasse l’acqua lo spostamento d’aria aveva già distrutto e lanciato a centinaia di metri le case.
Rugiada invece è quella leggera irrorazione di acqua che troviamo la mattina sui prati
non bufera, ma bonaccia
Abbiamo in mente una bufera? Alcuni temporali di queste ultime annate erano bufere, scrosci di acqua, di grandine di vento, di tempesta, automobili in cui non potevi nemmeno farti udire da chi avevi accanto tanto era la grandine. Che soddisfazione alla fine quando ti riappare il sole e tutto sembra finito; prima non ci vedevi adesso non ti pare che non sia mai capitato. È la bonaccia:
non vento, ma brezza
non incendio, ma fuoco
non divisioni, ma serenità
non ira, ma sorriso
non dialettica, ma comprensione
non violenza, ma pazienza
non contrapposizione, ma dialogo
non possesso, ma sguardo negli occhi
non istinto, ma tenerezza
non bullismo, ma compagnia
non banda, ma amicizia
non vendetta, ma perdono
Lo Spirito Santo è da questa seconda parte. Non stiamo a inventare cose difficili, incomprensibili, non possiamo più dire: che è questo Spirito Santo? chi l’ha visto? che astrazioni assurde ci obbligate a credere in questa chiesa che sembra antiquata e non più adatta ai nostri giorni?
Lo Spirito è pazienza, rugiada, serenità, dialogo, tenerezza. La vita non è la violenza che fa soffrire, ma l’amore che lenisce
Non facciamoci trascinare nella vita violenta della nostra civiltà, oggi siamo tutti chiamati a dare il nostro necessario contributo alla civiltà dell’amore che nasce da sentimenti tenui, da vita quotidiana spesa per gli altri, da tenerezza, da perdono, da allenamento quotidiano, da gioia, da resistenza alla fatica. Lo Spirito Santo questo ce lo regala se glielo chiediamo ogni giorno. Se ad ogni alba che colora i nostri giorni sappiamo alzare lo sguardo a Dio, lo Spirito Santo ci regalerà questa bella vita e sapremo anche esserne testimoni tra gli amici, in casa, nel tempo libero, nello sport per esserlo poi in tutti quei mondi da urlo che dobbiamo abitare da cristiani. E saremo noi a cambiare quel mondo politico, quel mondo dell’informazione, quel mondo dello sport… la nostra società grande come il mondo intero senza confini.
Ci dobbiamo aiutare tutti a cambiare, ad essere ufficialmente mandati per questa bonifica del mondo.
19 Maggio – Solennità di Pentecoste
+Domenico