Non siamo una fila di orfanelli

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,15-18) dal Vangelo del giorno (Gv 14,15-21)

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 

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Forse qualcuno di noi ha visto in mostre fotografiche o ricorda quelle file di ragazzini infelici, vestiti tutti alla stessa maniera dietro un funerale: gli orfanelli. La guerra aveva sottratto a loro i papà, spesso tutti e due i genitori e qualcuno li aveva raccolti. Oggi purtroppo il mondo è ancora pieno di orfani: le guerre non sono mai finite e tanti di questi bambini nemmeno trovano una fila di infelici, ma sono buttati e venduti per essere usati a pezzettini.

L’orfano è colui che manca dell’appoggio indispensabile per la vita. È colui che ha in cuore un cumulo di promesse che non possono più essere accese perché manca il sostegno. Occorre qualcuno che si fa padre o madre, che si inscrive in quella vita infelice per riaccendere le speranze, aprire una strada per il futuro.

Gesù guardando ai suoi fragili e semplici discepoli, a coloro che gli avevano creduto e che, dopo tante tergiversazioni, piccoli tradimenti e meschinità, si erano stretti a lui, immagina il loro smarrimento. Quel che non era riuscito ai potenti con la sua crocifissione e morte forse lo avrebbe potuto in seguito ottenere l’essere lasciati soli.

Per questo dice: non vi lascerò orfani, non posso vedervi così pieni di speranza e in balia del male che non vi darà tregua; la dolce compagnia del Salvatore non è questione di sentimenti tenui da continuare, ma di forza indispensabile su cui contare.

Vi darò un consolatore, un confortatore, una forza, una colonna su cui potete contare. Non vi relegherò a fare la fila di orfanelli, ma vi darò la tempra e la forza di una paternità, la sicurezza di una verità, la certezza di una presenza. “Egli dimora presso di voi e sarà in voi”.

Così la Chiesa non è un orfanotrofio che piange il suo fondatore defunto, ma una comunità che, se anche molti nella storia hanno tentato di decimare, è sempre risorta: prima nelle coscienze di chi ha saputo ascoltare lo Spirito, il Consolatore e poi nella concretezza della vita di comunione e di ideali.

9 Maggio 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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