Cuore pulito, occhi puliti

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 7,1-5)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Audio della riflessione.

Ti capita qualche volta in giornate di vento improvviso che alza polvere e ti butta negli occhi tutto quello che può sollevare, di trovarti con qualcosa negli occhi di molto fastidioso che ti fa persino lacrimare. Allora fai di tutto per tentare di togliere dagli occhi la pagliuzza, direbbe il vangelo. Te li sfreghi, vai allo specchio, riesci a vedere che cosa è che ti procura il fastidio, ti lavi, tenti con un fazzoletto di pulire… insomma siccome è impossibile tenersi negli occhi un tale attentato alla vista fai di tutto per liberartene. Buon per te se c’è qualcuno che ti aiuta a fare l’operazione. Quello ti guarda con più calma, non prova fastidio e ci riesce.  

Nel vangelo Gesù usa questa semplice esperienza quando dice: perché osservi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi di una trave che è nel tuo? Hai visto un altro in difficoltà, ma non riesci a vedere che anche tu sei nelle stesse condizioni, anzi stai anche peggio. La pagliuzza è il male, è il comportamento scorretto, sono i nostri difetti, le inadempienze della vita, il male che abita nelle nostre esistenze. Spesso proviamo un fastidio insopportabile nei confronti dei comportamenti altrui, li giudichiamo, facciamo di tutto per stigmatizzarli, li fotografiamo pure bene, ci sembra di fare cosa buona, ma stiamo solo fuggendo da noi. Abbiamo trovato un alibi per non guardarci dentro, per non fare i conti con la nostra vita disordinata. Pensiamo che la colpa sia sempre degli altri, che gli altri non siano buoni, che il male sia solo stato provocato da altri.  

Invece ne siamo noi la causa, siamo stati noi a creare tanti fastidi, a mettere in difficoltà e in discordia. Ci siamo incuneati nella vita degli altri, degli amici e ci crediamo autorizzati a giudicare, a ferire, a rimproverare. Facciamo girare gli altri attorno a noi, mentre invece tutti dobbiamo girare attorno a Cristo. Lui solo è giudice e prima di tutto dobbiamo vedere il suo giudizio su di noi. L’aiuto dato agli altri per uscire dal male è basato sulla intensità della conversione dal nostro male.  

È sempre e solo offerta di speranza e mai condanna, proprio come desideriamo che ci sia speranza di perdono su tutta la nostra vita. 

26 Giugno
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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