Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 31-36)
Chi viene dall’alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Occorre spesso un colpo d’ali per alzarsi in volo sulla nostra vita e coglierne le dimensioni infinite che si porta dentro: siamo troppo appiattiti sulla terra, troppo ingolfati nella materia … con la scusa che dobbiamo risolvere i nostri problemi, che tutto quello che diciamo deve avere un riscontro concreto ci siamo abituati a calcolare tutto secondo un interesse materiale!
Quanto costa? A che cosa serve? Che cosa mi viene in tasca? Alla fine, che cosa mi porto a casa?
Sono le domande più normali con cui affrontiamo la vita … poi, grazie a Dio, ci accorgiamo che ci sono realtà importanti che non stanno in questi angusti schemi: il gioco, la musica, la bellezza, l’amore, lo spirito.
La religione deve essere di questo tipo: deve aiutarci a librarci nel cielo della gratuità di Dio.
Chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra – dice il Vangelo; invece, noi sappiamo che veniamo dal cielo, che il nostro futuro, il nostro passato, la nostra prospettiva è più grande! Si usano termini come “terra” e “cielo” non per disprezzare il creato in cui viviamo e nemmeno per illudere di un posto diverso, astratto in cui dobbiamo vivere, ma per dare alla nostra vita una dimensione più completa, più vera.
Se c’è un difetto nel nostro tempo è proprio quello di aver appiattito tutto sulla percezione dei nostri sensi; quello che non vediamo e non tocchiamo non fa più parte del nostro orizzonte … invece Gesù è venuto a presentarci un mondo altro, una vita futura, un “Padre nostro che sta nei cieli”.
Curiamo il corpo, ma sappiamo bene che è la faccia di un’anima che non muore mai, che non si può costringere sulla nostra terra! Tanta nostra infelicità è dovuta all’appiattimento, alla prigione che ci siamo costruiti: ci siamo collocati in un bicchiere d’acqua e continuiamo a sbattere contro le pareti, mentre il nostro vero habitat è il vasto mare della vita che viene dall’alto, dal misterioso mondo di Dio.
C’è un vento dello Spirito che soffia su di noi e dà vita vera … la creazione lo ha atteso, Gesù lo ha inviato!
Abbiamo bisogno di un’anima per tutte le cose: quest’anima viene dall’alto!
La risurrezione ha aperto i nostri confini, ha offerto gli orizzonti infiniti di quel Dio che anche in questo non ci abbandona mai.
11 Aprile 2024
+Domenico