Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 7,14-23)
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Ci accorgiamo tutti perché lo viviamo sulla nostra pelle che se vuoi essere fedele a Cristo devi andare controcorrente. Lo diceva ai giovani, papa Benedetto; lo dice spesso anche ai ragazzi, che ricevono la Cresima, papa Francesco. Nello stesso tempo però la nostra casa, è l’insieme di relazioni che determinano un territorio, la stessa società. Non siamo assolutamente in fuga, ma ben radicati nei nostri tessuti di relazione
Già nei primi secoli della chiesa nella famosa lettera a Diogeneto si ricordava che i cristiani abitano le città di tutti, usano la lingua di tutti, ma hanno un loro stile di vita che li distingue, li caratterizza, li rende visibili, ma non li isola. I cristiani si “separano” dagli altri uomini, uomini e donne, e si costituiscono come un popolo Santo, non certo con pratiche esteriori di purificazione o con l’evitare il contatto con la gente o con persone considerate profane e “impure”, ma con la purezza del cuore. L’apertura di Gesù verso il mondo e la sua valutazione positiva della creazione saranno sempre coltivate dalla Chiesa primitiva e favoriranno l’avvicinamento al mondo pagano.
È dal cuore dell’uomo che possono uscire le intenzioni cattive che distruggono l’umanità e la stessa creazione di Dio. L’ingresso nel popolo di Dio non richiederà quindi particolari purificazioni esteriori ma una profonda conversione del cuore il cui segno è l’unico battesimo.
I discepoli di Cristo lo seguiranno tanto più da vicino quanto più rinnoveranno ogni giorno la conversione dal male e l’adesione a lui con perfetta carità; gli uomini di cultura e di scienza possono cercare la verità per liberare l’uomo e assicurargli la Sapienza di Gesù che per noi è l’uomo perfetto. È importante costruire la vita da cristiani seguendo l’insegnamento di Gesù e impostare il domani dentro la prospettiva del regno di Dio. Allora i giovani saranno aiutati a integrare sempre la sapienza umana con un amore vissuto e far crescere la speranza.
8 Febbraio
+Domenico